Leggendo Panorama stamattina ho il piacere di constatare che le innumerevoli “comparsate” televisive del sig. Tiberio Timperi in difesa di padri separati defraudati dei loro diritti siano solo l’ennesimo pretesto per cavalcare una declinante notorietà. Nonostante lasci trasparire la tuttavia mai ben dichiarata posizione di padre privato dei suoi diritti, Tiberio sembra avere un accesso più che largo al proprio figlio, almeno a detta della sua ex-moglie che finalmente trova il coraggio di scrivere ai media una lettera che  di seguito, verbatim, riporto:

Il diritto dei figli ad un papà

Con riferimento all’articolo (pubblicato su Panorama 5) “Ogni figlio ha diritto a un papà” ritengo doveroso precisare quanto segue.

Tiberio partecipa costantemente alla vita e alle scelte del figlio. Egli trascorre insieme con lui un tempo pressochè identico (14 giorni al mese) a quello disposto dal tribunale a favore della sottoscritta. E’ davvero difficile, perciò, comprendere come egli possa dolersi della legge sull’affido condiviso e, ancora di più, come egli pretenda di identificarsi con altri padri separati ai quali non è riconosciuta tale situazione di parità. Tiberio, inoltre, omette nell’articolo di accennare alle numerosissime denunce da lui presentate nei miei confronti, che soltanto nell’ultimo anno e mezzo, sono state ben quattro. Tutte ovviamente infondate e, dunque, archiviate.

Orsola Gazzaniga

Ora c’è da chiedersi molte cose in merito alle modalità con le quali le televisioni italiane riempono i loro talk show: ho ancora negli occhi la tragicomica puntata di “MATRIX” in cui è stato affrontato l’argomento. E’ vero, ci sono padri cui l’accesso ai figli è negato da tribunali che semplicemente fanno male il loro lavoro. Ma in quella puntata dov’era il contraddittorio? Dov’erano le mogli dei “defraudati”? Dov’era la signora Orsola Gazzaniga? Mah… Che i signori padri di MATRIX fossero solo alla stregua delle “comparse” che riempiono le pietose trasmissioni strappalacrime della TV italiana? Che lo faccia Mediaset in fondo non mi disturba ma che la TV di stato, cara mamma RAI, sia piena di falsi scoop mi disturba, come mi disturba che i soldi del canone e chissa quanti altri vengano come per incanto tramutati in spazzatura dietro i cancelli di Viale Mazzini.

MARCONI, il Guglielmo padre della RAI se potesse si rivolterebbe nella tomba, dall’altra parte. Per non vedere!